La vita senza sesso è un sintomo di qualcosa che non va? È un fenomeno raro? Quali sono i principali motivi per cui le persone non hanno rapporti sessuali?
La mancanza di sessualità non è sempre il sintomo di un malessere personale o relazionale.
Innanzitutto può essere il frutto di una scelta, consapevole, semantica e libera, legata, a ragioni “neocorticali”, di significato: spirituali o religiosi, ad esempio.
Ci possiamo trovare davanti, inoltre, a una delle tante variazioni naturali del modo in cui gli esseri umani vivono la sessualità. L’asessualità è un orientamento sessuale in cui una persona prova poco o nessun interesse sessuale verso altre persone. Si può vivere senza sesso, se il piacere nella vita è legato ad altri tipi di legami, basati principalmente su aspetti di natura affettiva e romantica.
La sessualità subisce delle variazioni nel tempo, legate ad aspetti personali, evolutivi o relazionali e anche le coppie che hanno vissuto una sessualità intensa e piacevole, possono, nel tempo, orientarsi verso forme di piacere diverse, che diventano più importanti e appaganti della sessualità stessa: stare insieme, avere obiettivi comuni, essere in sintonia, svolgere attività piacevoli.
La sessualità sociale (relazionale) può essere assente in periodi della vita particolari, in cui, per scelta, ci si trova a dedicare il proprio tempo a progetti diversi, di natura individuale. Non tutte le persone che inseguono progetti di carriera importanti e impegnativi sono inclini ai rapporti occasionali. C’è chi vive la sessualità come qualcosa che può essere previsto solo all’interno di una relazione stabile e significativa e non ha il tempo e l’occasione di costruirla, in un momento preciso della vita, e rimanda, per ragioni di priorità e tempo, gli obiettivi relazionali. Il desiderio è conservato, ma solo posticipato nella sua espressione.
In questo caso può essere comunque sempre presente un’attività sessuale individuale, di natura autoerotica.
La vita senza sesso non è un fenomeno così raro come si può pensare e non è, dunque, necessariamente il sintomo di qualcosa che non va. “Potrei ma non voglio” non è qualcosa da patologizzare e men che meno da stigmatizzare.
Ci sono, però, delle situazioni che meritano attenzione e cura, e sono tutte quelle circostanze in cui la mancanza di una vita sessuale è legata a problemi di natura individuale, relazionale o evolutiva, collegati al pensiero: “vorrei, ma non posso” oppure “non posso e non voglio” (perché ho paura, perché ho vergogna, perché ho pensieri ed emozioni negative che me lo impediscono).
Esempi di problemi di natura individuale sono la difficoltà ad approcciarsi agli altri, l’avere un rapporto negativo con il proprio corpo, avere avuto una educazione rigida che ha creato un approccio non spontaneo o addirittura negativo con la sessualità, avere avuto dei traumi di natura sessuale (violenze, abusi) che hanno impedito di vivere la sessualità in modo naturale e sereno. Allo stesso modo, ci possono essere problemi di natura fisica e non psicologica che influiscono sul modo di vivere la sessualità (ricordiamo che mente e corpo si influenzano vicendevolmente e comunque, un problema di natura psicologica può creare reazioni fisiche e un problema di interesse medico ha delle ripercussioni sul benessere psicologico).
All’interno delle relazioni di coppia, invece, la mancanza di sessualità può essere il sintomo di qualcosa che non va: conflitti, incomprensioni, scarsa connessione emotiva, ferite di attaccamento non riparate (es. tradimenti), accudimento eccessivo tra i partner, ecc.
A livello evolutivo, ci sono dei cambiamenti che possono essere vissuti in modo negativo (ad esempio, la menopausa) ed incidere sul modo di vivere la sessualità.
In tutti questi casi, si possono affacciare alla vita sessuale dei disturbi: del desiderio, dell’eccitazione (es. assenza o perdita dell’erezione, mancanza o perdita della lubrificazione vaginale) e dell’orgasmo (orgasmo assente o ritardato, eiaculazione precoce) oltre a disturbi da dolore sessuale come le dispareunie e il vaginismo.
Come sempre, nell’ottica di una sessualità positiva, è importante non patologizzare e normalizzare la vita senza sesso dei primi casi illustrati in questo articolo e non sottovalutare i secondi.
Semplificando: se non avete una vita sessuale e ciò vi fa stare bene, è tutto a posto; se non avete una vita sessuale o avete una vita sessuale non appagante e difficile, cioè se la vostra sessualità vi fa stare male, prendetevene cura, chiedete aiuto a persone esperte, perché la bella notizia è che trovare o ritrovare un buon rapporto con la sessualità e l’affettività è possibile, e spesso più facile di quanto si pensi.